venerdì 20 maggio 2011

Insalata di pollo e feta con chapati...l'arte dell'arrangio..

Quando si entra in un supermercato e si va alla cassa si capisce subito quando ci si trova di fronte ad uno studente fuori sede a metà mese che deve tirare la cinghia e con salti carpati cercare di arrivare alla fine dello stesso per poter respirare
Spesa tipo: patate, tonno in scatola, pasta,insalata, salsa d pomodoro in offerta, pollo, verza,  mele, cipolle, limone, farina.
Solitamente sono gli ingredienti base, perchè il costo è bassissimo e altamente versatili. Quasi mai uno studente fuori sede a metà mese, prenderà i fagiolini, anche se di stagione, perchè costano troppo o le biete perchè consapevole che alla fine della cottura, si chiederà il chilo di biete che aveva messo a bollire, se fosse stato risucchiato dalla cappa, si orienterà poi verso la verza o il cavolo tanto ne cucini, tanto ne mangi.Come frutta, lo studente fuori sede comprerà le mele che ti durano mesate, si raggrinziscono ma non marciscono e le puoi cuocere o mangiare nell'insalata, oltre che come  frutta. Prenderà le patate, il tonno e la pasta che le puoi fare in mille modi diversi e t appanciano parecchio, il pane di solito si prende a inizio mese e si sceglierà sempre quello di grano duro che lo puoi razionare nella settimana, senza sembrare un cucciolo che cerca di farsi i denti perchè rimane sempre morbido se usi l'accoprtezza di chiuderlo nella busta. A metà mese ci si orienterà a non comprare il pane e a farsi il chapati da soli che ti sbrighi prima e nn deve lievitare. :) L'insalata verrà comprata soprattutto dalle  studentesse fuori sede che avranno smesso di andare in palestra con il bel tempo che permette le corse nel parco e si preparano all'odiata prova costume post esami sessione estiva.
Insomma uno studente fuori sede conosce bene l'arte dell'arrangio.


INSALATA DI POLLO E FETA con CHAPATI


Ingredienti:

Insalata (rucola, valeriana, lattuga,insalata riccia)
pomodori pachino
formaggio feta
petto di pollo 
cipollotto
mango
mela
 olio
sale
limone o aceto

Arrostire il petto di pollo alla griglia tagliare a pezzetti e lasciare raffreddare. In una coppa unire le insalate, aggiungere i pomodori a pezzetti, la feta a scaglie e un trito cipollotti mango apezzi e mela  a fette. Unire poi i pezzetti di pollo arrostire e condire.

Potete accompagnare l'insalata con il chapati se non avete pane:

Ingredienti

200 gr Farina 00
sale
olio
acqua qb

Unite gli ingredienti e lavorate bene sul tavolo. Dividete la pasta ottenuta in panetti e per ognuno fatene una sfoglia sottile . Nella lavorazione aggiungo un cucchiaino d'olio. Mettete sul fuoco una padella antiaderente unta bene di olio e quando raggiunge la temperatura metteteci il chapati , aiutate la cottura utilizzando un coperchio, e forandolo con la forchetta, girate dopo qualche minuti e servite caldi caldi.

Con questa ricetta partecipo a " Chi mi aiuta a raccogliere l'insalata?" di Burro e Miele:



mercoledì 18 maggio 2011

Gnocchi dolci di ricotta....acrostico per Raffaele

Questo post è per Carmen che ha dato alla luce un bellissimo bimbo di nome Raffaele che terrà compagnia a Silvia che si fa ogni giorno più bella e più dolce. Ci siamo salutate prima che partisse e tornasse giù per partorire, aveva il pancione tondo e Raffele già scalciava. La cosa che mi ha colpito di più di Carmen è stata  di averla trovata bellissima durante la gravidanza. Carmen ha la luce negli occhi e nel sorriso, con il pancione tondo riusciva a ballare e giocare con la piccola Silvia, Carmen che ha messo alla luce due piccole e luccicanti stelle.

Così nottetempo ho fatto l'acrostico per Raffaele:


si Respira
   Aria primaverile
e Farfalle colorate
   Festeggiano il nuovo
  Arrivo
  Eliche di marzapane e
  Lucciole romantiche
  Entrano a far festa aspettando il bel mattino.

GNOCCHI DOLCI DI RICOTTA


Ingredienti:

250 gr di pasta frolla
2 porzioni di ricotta di vacca
180 di zucchero
trito di cannella, anice e chiodi garofano
pezzetti di cioccolato
tuorlo d'uovo e zucchero a velo

Stendete sottile la frolla e ricavatene dei dischi, riempiteli con la ricotta mischiata allo zucchero, spezie e pezzetti di cioccolato chiudete a mezzaluna e cuocete. Attenzione nella chiusura, bagnate i contorni interni con il tuorlo in modo che i contorni combacino bene e non si aprono al momento della cottura! Servirli spolverati di zucchero a velo!
 Mi spiace non essere più precisa con le dosi ma è una di quelle ricette che per tradizione si fanno come diceva nonna A. "ccu l'occhi e cu lu core" (con gli occhi e con il cuore)! La ricetta originale di nonna A. li vuole fritti, ma per dieta e prove di costume ho scoperto che vengono ottimi anche al forno!

lunedì 16 maggio 2011

Insalata di polpo e patate...Nottetempo per musei

Questo post nasce da un pensiero di Annamaria che mi chiedeva di raccontare poi il mio vagare nottetempo per musei e mi è subito piaciuta l'dea. Come di consueto ho preparato le varie cose da rituale: sneakers ben collaudate, jeans comodi, occhiali per vederci, borsa a tracolla tutto il necessaire per superare con tranquillità la notte da navigante.Ci andavo con Rossi amica storica e compagna di brigate. Io a Roma ci sto da un bel pò d'anni, ma non è che sia così semplice barcamenarsi tra vie e viuzze e la mia mitica cartina salvaspazio l'ho persa il giorno in cui decisi di darla in prestito a G.  che doveva andare a trovare una ragazza non so in quale zona sperduta. Google docet: " MUSEO ETRUSCO ROMA " mi sento fortunato: PIAZZALE DI VILLA GIULIA N.9 . Cerco sul sito atac, ma mi descrive un tragitto assurdo.A volte mi sorge l'idea che il sito dei mezzi pubblici invece che darti una mano cerca di complicarti la vita. Dopo ho l'illuminazione: sono in periferia, nel cuore della borgata romana esco e chiedo in giro. Vado al bar dei calabresi e chiedo per villa giulia, niente, giustamente sono calabresi non sono mica romani,  becco Giovanni quello della frutteria ma mi spiega che non ne sa molto e che dev'essere probabilmente una villa, però mi spedisce da Marco il tabaccaro. Entro nel tabacchino di fronte casa, da quando ha cambiato gestione è diventato profumato e giovanile.Trovo un nugoletto di persone assiepate dentro: un anziano signore con il suo cigolante bastone appoggiato al vecchio flipper, gratta con foga il biglietto della fortuna sognando una vincita che gli riporterebbe la giovinezza; un giovane ragazzo seduto sullo sgabello legge attento e interessato il giornale aspettando una chiamata che gli colori quel sabato;  una signora russa entra carica di buste e bustine pensando alle bollette che avrebbe dovuto pagare, tutti indaffarati ognuno nel suo. Tocca a me: "Ehmm si quattro bit per la metro, grazie. Ah giacchè ci sono, dovrei andare al Museo etrusco so che è in piazzale di villa giulia ma non so come arrivarci. E' tutta stamattina che giro, non so proprio a chi chiedere". Il silenzio. Poi di colpo tutti si girano e mi guardano, ognuno lascia il suo e si crea un team di lavoro per il tragitto migliore che avrei potuto fare e nell'ordine: Marco "aspetta accendo internet e lo troviamo" la signora russa  " Gli etruschi stanno sulla cassia devi andare là è là che ci stanno gli etruschi" il vecchietto con il bastone "Devi prende la metro quella davanti all'Upìmm scende a flaminio e cosare verso via delle belle arti che sta vicino al museo" Il ragazzo lascia il giornale" Oppure prendere il 590 passa di qua è comodo e ti lascia davanti ". Così il ragazzo mi segna il percorso su un foglio di carta mettendo in comune le conoscenze dei quattro, faccio includere con perplessità di tutti anche il consiglio della signora russa che mi pareva ci sarebbe rimasta male se nn le avessi data giusta considerazione. Esco dal tabacchino, salutando contenta, stringendo tra le mani la mia piccola mappa. Il pomeriggio corre veloce come una saetta e il mio esercito di farfalle svolazza nello stomaco eccitatissimo all'idea di quella notte. Con Rossi ci becchiamo in metro, il tragitto vola in un soffio,si decide di comune accordo di scendere a Flaminio e una volta lì, di dirigerci per il Museo etrusco prima e il Museo d'arte moderna poi. Uscendo dalla metro una folata di vento fresco ci avverte che i naviganti sono approdati nel porto e che il cammino ha inizio. Così entrate nel cortile del museo etrusco ammiriamo le volte affrescate in ottimo stato del grande portico circolare con un tripudio di angioletti che svolazzano qui e là, camminiamo per teche di vetro che custodiscono antiche collane e vasi, plettri in oro, pettini e conocchie per telai e ci sussurano di vite passate, di grandi navi e vecchi cammini. Così penso che c'è anche la mia storia racchiusa lì dentro e c'è il mio sangue e la mia terra.
Saliamo le lunghe scale che conducono al Museo d'arte moderna di sala in sala osservo opere di pittori che adoro: ammiro Fattori, Boccioni, Hayez, Degas, Van Gogh, Klimt, mi commuovo davanti al dipinto Sogni di Corcos. Così cammino tra statue che sembrano viventi e installazioni che giocano con un quadro facendolo interagire con la persona, lo rendono vivo. Vedo una grande piovra lunga un corridoio e sussulto pensandomi in un sottomarino. Così penso che in quei pannelli, in quelle tele ci sono i miei occhi e gli occhi di tutti, ci sono piccole finestre che aprono la vista a vorticosi e immensi mondi, uno diverso dall'altro, ci sono piovre che ti sussurrano il benvenuto nei luoghi aperti all'immaginazione....

INSALATA DI POLPO E PATATE


Ingredienti:

1 polpo medio
4 patate
sottaceti
capperi
sedano
prezzemolo
metà cipolla fresca
carote
olio evo
acqua
aceto
maggiorana
metà spicchio d'aglio piccolo

Cuocete il polpo in poca acqua e niente sale, altrimenti si indurisce e rimane troppo elastico. Se il polpo che avete è molto grosso, vuol dire che la carne sarà poco tenera, per ovviare a questo impiccio nel momento della cottura mettete dentro l'acqua un tappo o pezzo di sughero naturale, renderà il polpo tenerissimo! Tagliate il polpo cotto a pezzetti con un coltello o una forbice da cucina. Lessate le patate, non nella stessa acqua del polpo perchè si colorerebbero di rosso. tagliatele a pezzetti e aggiungetele con i pezzetti di polpo nell'insalatiera. A parte, in un bicchiere mettete acqua e aceto con immerse le fettine sottili di cipolla a macerare. La cipolla se lasciata per qualche minuto nell'aceto e acqua perde la sostanza che dà alito tremendo e peso sullo stomaco. Nel frattempo in un altro bicchiere miscelare l'olio con un pò di sale, maggiorana, capperi prezzemolo tagliato fine e un trito sottile di metà aglio.. Preparare il sedano e il restante prezzemolo e aggiungerli nell'insalata con i sottaceti.  Aggiungere il bicchiere di condimento e le fettine di cipolla scolate dalla salamoia e servite freddo. Per le insalate uso sempre il condimento tipo pinzimonio sono dell'idea che se miscelati i sapori a parte diano più carattere all'insalata, non lo so sarà che mi ci diverto troppo a fare l'alchimista!

sabato 14 maggio 2011

Crostini in frac al fegato stufato...La notte dei musei 2011


C' è qualcosa di strano nell'aria, il sole ha fatto capolino dai piccoli forellini delle persiane, intrufolatosi nella stanza placidamente mi accarezza il viso perchè mi svegli. Giulia è già in piedi la sento trafficare con piatti e piattini. Dai movimenti lenti e decisi deve probabilmente aver già fatto il caffè ed esserselo già bevuto.E' sabato e la grande città come ogni we si sveglia silenziosa, stiracchiandosi. Non si sente il vociare dei ragazzi che passando dalla finestra della cucina schiamazzano andando a scuola, non si sente il nugolo di mamme che torna dal caffè dopo aver accompagnato i figli all'asilo e si soffermano vicino al portone parlando del da fare o della maestra, neanche si sentono gli operai che trivellano e sistemano il cortile esterno del palazzo.  C'è qualcosa di strano nell'aria. Mi alzo a fatica con gli occhi semichiusi dal sonno, nel breve tragitto che separa la camera da letto dalla cucina, cerco faticosamente di non travolgere cose e persone. Affondo il mio deterano sulla sedia e mi affloscio sul tavolo, cercando di far leva sulla tenerezza di Giulia per avere una tazza di quel caffè fumante. Gli occhi a cerbiatto funzionano. Il caffè Quarta è immancabile nella mia casa, ci si sveglia solo con quel caffè, sono convinta che abbia dei poteri speciali. Mi rilasso sorseggiandolo, si sente il sapore intenso di tostatura e l'aroma caldo e avvolgente del sud. Allungo una gamba e giocherello come un equilibrista sulla sedia. "C'è qualcosa di starno nell'aria" e Giulia " Bò il terremoto dicevano che avesse raso al suolo Roma e invece.. non c'è niente di strano ci sei tu che ti sei appena svegliata  e stai ancora sognando". Sposto il peso del mio corpo sui piedi posteriori della sedia e giocherello a dondolare come un trapezista.  Eppure, c'è qualcosa di strano nell'aria, mia madre se mi vedesse mi riprenderebbe, penso, dicendomi che non è educato, oltre che evidentemente stupido giocare in quel modo con la sedia, che si rischia di capicollare a terra. C'è qualcosa di strano nell'aria. Sorseggio  il caffè fumante, nella grande tazza blu notte . Un raggio giocoso arriva fino a me e filtra la sua luce sulla superficie trasparente della tazza. L'effetto è un incanto, i colori notturni del caffè fumante e della tazza blu notte si colorano di schizzi colorati d'arcobaleno. La prospettiva si ribalta. Non è più notte, è una notte diversa, è una notte colorata. Così mi viene un lampo, sale il ricordo, il piccolo  tassello che mi sfuggiva, riesco a prenderlo in un soffio, con tanta foga che il mio peso lo sposto troppo indietro e la sedia in equilibrio sui due piedi si vendica facendomi caracollare a terra, quasi a incastro tra la spalla della sedia, il tavolo da pranzo e il muro. Con un bernoccolo e una marea di risate mi preparo a questa notte, a zonzo per una Roma che beffarda come suo solito fa finta di dormire, ma in realtà è sveglia, apre i suoi spazi culturali e li offre gratuitamente al pubblico per la notte.
Mangiate qualcosa di buono ma veloce e leggero, vestitevi comodi e che cominci l'avventura.
Di seguito i musei aperti stanotte a Roma:

Istituto Nazionale per la Grafica - Roma
Pantheon - Roma
Galleria Corsini - Roma
Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea - Roma
Galleria Spada - Roma
Museo Nazionale dell'Alto Medioevo - Roma
Museo della Via Ostiense - Roma
Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari - Roma
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia - Roma
Museo e Galleria Borghese - Roma
Museo Nazionale d'Arte Orientale - Roma
Museo Nazionale degli Strumenti Musicali - Roma
Museo Nazionale del Palazzo di Venezia - Roma
Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo - Roma
Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico "L. Pigorini" - Roma
Terme di Caracalla - Roma
Palazzo Altemps - Roma
Palazzo Massimo - Roma
Crypta Balbi - Roma
Terme di Diocleziano - Roma
Mausoleo di Cecilia Metella - Roma
Malborghetto - Roma
Museo Cerveteri - Roma
Museo archeologico Nazionale di Civitavecchia - Roma

Per la PUGLIA:

Museo Nazionale Archeologico - Bari
Castel del Monte - Bari
Castello Svevo - Bari
Palazzo Simi - Bari
Antiquarium e Zona Archeologica di Canne della Battaglia - Bari
Galleria Nazionale della Puglia "Girolamo e Rosaria Devanna" - Bari
Palazzo Sinesi - Bari
Museo Archeologico Nazionale - Bari
Parco Archeologico di Monte Sannace - Bari
Museo Nazionale Jatta - Bari
Castello Svevo - Bari
Area Archeologica "S. Pietro degli Schiavoni" - Brindisi
Museo Archeologico Nazionale e Zona Archeologica di Egnazia - Brindisi
Centro di Documentazione Messapica - Brindisi
Parco Archeologico dei Dauni "Pasquale Rosario" - Foggia
Museo Archeologico Nazionale - Foggia
Castello di Copertino - Lecce
Museo Archeologico Nazionale - Taranto

Per sbirciare le altre regioni e gli spazi culturali aperti il link vi rimando al sito dei beni culturali.
 
Di notte è tutta un'altra cosa, saranno aperti dalle 20:00 del 14/5 alle 02:00 del 15/5 ultimo ingresso utile all'1:00 ci vediamo in giro stanotte care blogger!

CROSTINI IN FRAC AL FEGATO STUFATO


Ingredienti:

200gr di fegatini di pollo,
3 pomodori,
1/2 bicchiere di vino rosso,
alloro,
cipolla bianca

1/2 baguette da affettare

Fare il soffritto con alloro, cipolla, pomodori, una volta che la cipolla è imbiondita versare i fegatini , 1 pizzico di sale e dopo qualche minuto fargli sfumare con il vino rosso. Mettere il coperchio e aggiungere acqua se necessitano. Affettare la baguette e arrostire le fette. Una volta che i fegatini sono prontio e profumatissimi adagfiarli sulle fette di pane caldo e servire. Il sapore è avvolgente.

mercoledì 11 maggio 2011

Mela ubriaca al vincotto di fichi... Salento

Sono tornata con i bagagli colmi di vestiti e libri in una Roma assolata e fresca, mio padre alla stazione con i lacrimoni agli occhi che salutava sua figlia come se stesse partendo per la legione straniera. Freccia argento c' ha i sedili scomodi e lo spazio che pare più piccolo, metto sul tavolino i vari libri e documenti per la tesi in modo da darci un'occhio durante il viaggio, non so se hanno tutti aspettato il giorno che partissi io per fare il biglietto, certo è che c'era una fiumana di gente. Accanto a me si siede Vale ballerina di hip hop che si è trasferita nella capitale per  inseguire un sogno, parliamo della sua vita, della sua compagnia di ballo, del fatto che gira a volte come una trottola da una città all'altra. Mi dice che studia nel tempo che riesce a ricavarsi, nell'albergo di notte o nelle ore buche, è iscritta all'uni di  Lecce, ha appena finito il suo ultimo esame ed ora è in tesi. Vale ha una volontà di ferro e degli occhi pieni di promesse.Parliamo mentre i binari srotolano i giorni vissuti nel Salento, gli ulivi secolari rimangono ancorati vicino alla ferrovia e ci fanno l'occhiolino, mentre la Freccia corre veloce. Parlando, scopriamo di essere dirimpettaie di casa ed è buffo sapere di esserci trovate sul treno, tra tanta gente e a Roma di non esserci mai incontrate. Il viaggio dura un soffio, le 7 ore contratte in un secondo, ci dividiamo un taxi per via dei bagagli pieni di viveri e vettovaglie. Il tassista è romano e chiaccherone, ci parla di Ponza e Ventotene che se ci andassimo, dice, non torneremo più giù, che il mare è bello e gli isolotti meravigliosi. Io e Vale ci guardiamo perplesse, quando nasci nel cuore del Salento, a trenta metri dal mare, da un mare cristallino e verde smeraldo, con una scogliera placida e amabile ed una spiaggia impalpabile e bianca, contornata da gigli di mare ed una luce accecante quando cresci in un posto così non riesci a trovare un'altro posto dove andare in vacanza. Così a me e a Vale ci viene il dubbio che il tassista chiaccherone, fosse un pò ubriaco per pensare che potessimo non ritornare nel nostro Salento, all'ombra delle tarantate e degli ulivi, sotto il cielo caldo di agosto a gustare mille e ancora mille qualità di fichi che sembrano girasoli, sedute su un muretto di pietre, sotto un cielo stellato che ti riempie ed una luna che gioca con la tua mano come per farsi prendere. Ma che gli vuoi dire ad una terra così? ;)


MELA UBRIACA AL VINCOTTO DI FICHI


5 mele renette sbucciate
semi di anice
zucchero grezzo di canna
cannella
scorzette d'arancia sotto spirito
marmellata d'arancia
vincotto di fichi (o di mosto)

La ricetta è velocissima, prendete 5 mele renette della stessa misura, sbucciatele e toglieteci il torsolo. In un piattino mettete insieme anice, zucchero e cannella e girateci le mele in modo che la mistura di spezie aderisca bene ai controni. Sistemate le tre mele in un piattino, aggiungete un cucchiaino di marmellata d'arancia amara all'interno dell'incavo e sistemate una scorzetta d'arancia all'interno. Sistemate il tutto nel forno a microonde per circa 9 minuti ma dipende molto dalla grandezza delle mele. Una volta cotte servite ogni mela su un piattino a sè e versateci sopra un abbondante cucchiaio di vincotto di fichi.
E' sublime.

mercoledì 4 maggio 2011

Frittata di pasta....vecchi rimedi

Ancora non sono salita nella calda e casciarona Roma, mi sono dilungata un pò di più qui nel vecchio paese, alla fine della terra, per via di alcuni documenti e dati che devo prendere riguardo al mio lavoro di tesi.
Ero appena tornata da una passeggiata tra vecchi cortili  e giardini, dimenticati da dio e dagli uomini, dove C.  in maniera adorabile, si è prestata a farmi da paziente modella. Quando ho cominciato a sistemare tutto l'occorrente per il mio serale momento di riflessione sotto al porticato dai grandi archi: un libro poggiato sullo scalino, la mia caraffa di te o d'acqua a seconda, il quaderno di schizzi rilegato in pelle, il lapis troppo malconcio, il diario scomposto dei miei giorni.
All'imbrunire gli uccelli si preparano per la notte, si radunano intonando antichi canti e dopo alcuni volteggi in aria, scelgono il posto più sicuro per la notte, la chioma dell'abete del mio vicino si appesantisce ricevendo d'un tratto il peso dello stormo appollaiato e la viuzza silenziosa risuona di quel cinguettare sottovoce, prima che arrivi il giorno.
 Il cielo è nuvolo, bianco latte, piccole gocce di umidità si fermano a mezz'aria, il silenzio a volte può essere disarmante, fa spazio a timori e paure che aspettano l'imbrunire per farsi forza e uscire dal piccolo covo in cui si nascondono. Poi un fruscìo, una gazza rompe il silenzio e squarcia il cielo con il suo colore, in tutto quel bianco, come una goccia di caffè nel latte. Si sistema sul muretto e mi osserva. Sorrido. Ari non si accorge di nulla, sta sognando caccia grossa al cinghiale, probabilmente, visti i sommessi ululati che fa, muovendo in maniera sfrenata le sue zampe.
 Il cellulare si sgranchisce, è L., rispondo. Porto le mie gambe sulla poltrona, un piccolo riflesso della mia immagine si propaga nella pozza d'acqua vicino allo scalino. Parliamo di ciò che si è disposti a mettere in gioco, parliamo di storie differenti, di ciò che non sappiamo avere di fronte, parliamo di uomini e temporali, di navigare a vista, di non accontentarsi, di avere coraggio, di essere felici. E' bello sentire la voce di un'amica la sera, le paure scappano e t'accorgi di quanto sia facile a volte spazzarle via. Il paese si addormenta tra le nostre chiacchere e risate, il profumo del mare arriva fin qui, mi sussurra che l'estate sta per arrivare.
Disegno una barca che imperterrita va dritta verso l'orizzonte, non sembra temere il temporale che la strattona da un'onda all'altra. Le stelle mi guardano e mi viene in mente la frase della mia prof.ssa di italiano che al Liceo adoravo: "Punta alla luna mal che vada avrai vagabondato tra le stelle" domattina chiamerò L. per ricordargliela..


FRITTATA DI PASTA 


Ingredienti:

1 o 2 piatti di pasta condita avanzata del giorno prima (preferibilmente spaghetti),
2 uova,
pangrattato,
4 o 5 foglie di menta,
prezzemolo,
olio evo,
sale qb,
latte se necessario


In una coppa miscelate gli ingredienti, uova, spaghetti, menta, prezzemolo, tritato, pangrattato, se l'impasto è molto asciutto potete aggiungere  un goccio di latte. Lasciate qualche minuto, in modo che si insaporisca bene e preparate sul fuoco la padella antiaderente con un filo di olio ben disperso per tutta la superficie anche sui bordi. Versate il contenuto e abbassate di fiamma, coprendo con coperchio! Giratela con coraggio, senza avere paura, aiutandovi con il coperchio e fate continuare la cottura.
Servite con dell'insalata fresca. E godetevela che è buonissima!

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