venerdì 19 agosto 2011

Collaborazione con WHAT YOU LOVE! Salento, viaggio tra pietre mare e tarante. What you love.

Basta poco per colorare un giorno triste e monotono, basta una mail che ti arriva inaspettatamente dal team di WYL ( http://www.whatyoulove.it/. Si tratta di un articolo che racconti di un viaggio, di un percorso, che profumi di avventura e sorpresa, di valigie cariche e pensieri lasciati per strada, delle tue passioni in movimento come recita la didascalia. Un'iniziativa frizzante, perchè non te l'aspetti e un team dinamico e giovane.
Nel giro di pochi secondi vado chiaramente in brodo di giuggiole, ho l'occasione di raccontare la mia terra, il Salento dalla terra rossa e dalle pietre bianche.
E le sorprese non sono finite mica qua, un bellissimo regalo coccoloso che mi aspetta tutto targato what you love! :)
Così una triste giornata grigia, passata sui libri a macinare capitoli per il mio esame a Settembre si colora di blu e di rosa, di cuoricini per la stanza, tutto firmato Best Western e bEST lOVER.
L'idea di un sito che raggruppi le esperienze di viaggio di noi blogger è fantastica, ti permette di osservare con gli occhi di altri, di ammirare piccoli particolari inediti, di assaporare sensazioni e pensieri, di condividere un'esperienza e ti pare che tutto sia un pò magico..del resto la parola comunicare deriva da communico che richiama l'esperienza del mettere in comune , condividere....

perciò ecco qui la mia collaborazione con what you love e la sua fantastica avventura e il mio articolo sulla terra delle tarante, cliccando sul logo best lover potrete leggere l'articolo , :).



ma che belle le nostre passioni in movimento!

mercoledì 17 agosto 2011

Ciambella al melone ...pensieri nella grande città deserta


Roma è deserta, sembra uno scenario da THE DAY AFTER, le strade larghe e solitarie, i balconi spogli, le vetrine addormentate dietro palpebre di saracinesche chiuse.
Il caldo è estenuante.
 L'allegra caciara di un mese fa si è dispersa tra ombrelloni colorati e gite fuori porta, neanche i rubicondi operai del cortile che lavoravano  in costume da bagno, da noi soprannominati  "i bronzi del quadraro" e che allietavano gli astanti con imprecazioni da manuale ci sono più. E' il primo anno questo che rimango a Roma, sembra tutto strano, la signora del secondo piano che ti svegliava cantando l'Aida dev'essere partita, al posto suo qualche gabbiano passando sopra il palazzo strilla che ha fame.
Chiudo gli occhi e penso al mare che mi aspetta e tornerò a Settembre e mi rincuora sapere che nel mio piccolo salento il bagno lo fai senza problemi fino ad Ottobre. Ebbene sì ogni tanto mi prendono queste prese di posizione ultra mature e un pochetto forse stupide " No mami non scendo così sto tranquilla e studio" e lei " ma no ma dai ma scusa ma vieni no? studi qui ..l'estate viene una volta sola"  che poi si che me le rivendico ma mi lasciano dentro un pò di nostalgia. Così tra una pagina ed una distrazione comincio a pensare al piccolo gozzo tra le onde, alle mie passeggiate tra gli uliveti, all'odore della campagna di mattina, al gracidare di qualche grillo, alla luna che ci puoi giocare, alle stelle marine e alle nuotate tra i banchi di pesci colorati e acqua cristallina..
Vabbè'  dai pulisco casa con un detersivo con fragranza marina ( che di mare non sa ) e faccio la ciambella alla frutta per coccolarmi un pò.
Detto tra noi la seconda opzione risulta molto più persuasiva della prima!



Ingredienti :

4 tazze di farina manitoba
2 uova
6 cucchiai di zucchero bianco
1 bustina di lievito
1 bicchiere di succo d'arancia rossa
2 cucchiai di succo di limone
70 gr di burro
4 fette di melone giallo
un mucchietto di ciliegie candite


In una terrina sistemare la farina manitoba con il lievito e stemperarla con il burro a temperatura ambiente con le mani, da un'altra parte battere l'uovo con lo zucchero finchè non si gonfia un poco e mischiare il tutto , lavorare bene con la frusta o con la forchetta e aggiungere il succo di frutta d'arancia e quello di limone .
Imburrare una teglia e versare la crema ottenuta avendo cura di posizionare i pezzettoni di frutta.
Ora, ad onor del vero come potete vedere dalla foto li ho spezzettati e messi dentro penso però che vengano meglio se le fette rimangono intere. La ciambella è ottima il melone al suo interno si scioglie diventando una crema di frutta una cosa che tira su il morale in un secondo. Non ho potuto fare foto migliori perchè è sparita in un secondo eheheh!

Con questa ricetta partecipo al contest  di Archcook





scade il 4 settembre!

ps: locale per il brunch?mmmmmhhhh fammi un pò pensare Giuda Ballerino direi ...le prugne caramellate alla malvasia puntinata sono da meditazione :)

giovedì 11 agosto 2011

Il Sacro Bosco di Bomarzo - Diario di viaggio

Agosto procede tranquillo, il mare lo vedo sempre più con il binocolo e qualche volta me lo sogno pure di notte, del resto sono indaffaratissima a girare pagine e pagine di libri per fare sto maledetto ultimo esame a Settembre. E' il mio primo anno a Roma da sola, nella piccola e microscopica casuccia. Fuori ogni mattina arrivano puntuali gli operai a lavorare l'esterno, la signora L. li grida contro  perchè bestemmiano e il panciuto e abbronzato le risponde malamente, Gennarino il cane di quello di sopra è depresso perchè gli hanno tolto l'aiuola dove fare i bisogni, Felice il vecchietto del palazzo accanto come una vedetta alle 9 in punto si siede sul tavolino del bar dei napoletani, quello a sinistra si sente un pò ct e un pò statista. Insomma tutto procede metodico. Inquilini che vanno e inquilini che vengono.
Per fortuna ogni tanto ti arriva la telefonata di qualcuno, la cara bussola che mi propone un'uscita fuori porta tanto per distrarmi un pò dallo studio coatto e passare una giornata insieme prima della sua partenza verso il mio meravoglioso mare.

Si decide all'unanimità per il Sacro Bosco di Bomarzo !

Si arriva a Bomarzo lasciandosi alle spalle distese immense di ettari di girasole, Roma lontana ci saluta e la Tuscia ci sussurra che la Toscana è a un tiro di schioppo.
Arriviamo a mattina inoltrata, con il sole bello alto che ci accarezza la pelle e un vivace venticello a scompigliarci capelli e vestiti.
Mangiamo al self service veloci e ci inoltriamo nella stradina che porta al bosco, dietro a noi un campetto attrezzato di giochi ospita bambine e mamme, qualche nonna che con la nuora gioca sull'altalena, qualche papà che legge placido il giornale sulla panchina e qualche altro che ne approfitta per fumarsi un sigaro all'ombra di un grande albero.

L'atmosfera è magica, si entra e ci si ritrova immersi in un bosco che offre sorprese e colpi d'occhio allo sguardo che di certo non se lo aspetta.
All'ingresso del parco ne avevo approfittato per comprare una piccola guida: Sacro Bosco Bomarzo a cura della Soc. Giardino di Bomarzo, al costo non esossimo di 8 euro. E' risultato utile per apprezzarne la storia e le statue, non sopporto  andare in un posto bellissimo e poi non capirne le sfumature, ti rimane una sensazione anche bella ma è destinata a perdersi col tempo perchè non la si riesce poi a contestualizzare nel territorio, probabilmente sta fissa mi è rimasta dal fatto che d'estate lavoricchio come guida turistica e ancora dopo anni mi emoziono a scoprire nuovi percorsi come se fosse il primo anno.


Il bosco nasce nel 1552 ad opera del Principe Orsini che lo volle erigere come dono alla moglie dedicandogli il Tempio che troverete a fine percorso. L'architetto fu Pirro Ligorio, lo stesso che dopo la morte di Michelangelo venne chiamato a lavorare a San Pietro.
"Attraverso questi alberi e queste pietre , gli artisti, i letterati ed i Poeti  di allora, come l'Annibal Caro, il Bitussi, il Cardinal Modruzzo vollero lasciare sul posto per esprimere la propria meraviglia epigrafi e versi".
Vi meraviglierete passando per il sentiero che attraversa il bosco davanti a statue monumentali che sembrano essere sorte dal terreno, immerse nel verde lussureggiante e fresco che racconta di passeggiate passate e di antichi passatempi.
Vi mozzerà il fiato scoprire, subito dopo  il teatro e  i due obelischi recitanti nel primo VICINO ORSINI MDLII e nell'altro SOL PER SFOGARE IL CORE,  la meravigliosa CASA PENDENTE, costruita sopra un masso inclinato e al di fuori incise le parole del Cardinale Madruzzo "QUIESCENDO ANIMUS FIT PRUDENTIOR ERGO"  ( che dovrebbe tradursi più o meno così "con il riposo lo spirito diventa più saggio").
A pochi passi più in là troverete, a far la guardia al grande cortile nella sua vasca con due delfini, il grande Nettuno, dio del mare.
E' spettacolare l'effetto d'insieme, il piccolo sentiero che conduce alla ninfa dormiente e il camminare tra le statue sentendosi piccoli e fragili.
Si ha l'impressione di essere stati  catapultati in una favola, la cui narrazione si svolge tra figure mitiche che diventano realtà, che risalgono sulla superficie terrestre nel silenzio e nell'ombra propria del bosco.
Qualche uccello canticchia su una fronda e il vento ne scompiglia le chiome, accompagnando il cammino dei viandanti con un'atmosfera di suoni fantastici.




Così, poco dopo ritroviamo Cerere seduta trionfante come una matrona romana.
Porta fiera il capo incoronato da un paniere e sulle spalle una ghirlanda di fanciulli che giocano vivaci tutt'intorno.
Cerere la grande nutrice di Roma, che osserva ciò che le accade intorno, da una culla di grandi vasi.
Ragion per cui, leggendo il libro, si valuta la possibilità che Ligorio l'architetto volle forse "ricreare il luogo magico cantato da Sannazar il piazzale delle mille e mille urne".
 Seguendo il percorso con la mappa in una mano e la macchina fotografica nell'altra si scorgiamo tra due cespugli il grande elefante e si ha subito l'idea che quello che si vede non è una statua ma una creatura reale  con la proboscide viva, di pietra bianca e liscia, che luccica al sole.


  Lo si vede spuntare sormontato da una torre mentre lotta con un legionario.
Sul collo una guida supina rimane a dargli moniti e coraggio.
Così, il pachiderma simbolo di saggezza ed eternità lotta strenuamente con il nemico più pericoloso che l'antica armata dovette vincere: Annibale che devastò il vicino Tempio di Ferronia e saccheggiò i tesori etruschi.
Si legge ancora che probabilmente Ligorio volle ricordare in questo modo che uno dei primi  giardini di piacere appartenne a Scipione l'Africano "inseparabile per gli uomini del XVI secolo dagli elefanti da guerra".
Al termine del percorso troverete un tempio dove rimane una lapide dedicata a ricordo di Tina Severi Bettini. E' grazie infatti, alla famiglia  Bettini che fu scoperto il bosco, avviato al restauro e salvato dalla caduta nell'oblìo.
Volutamente non ho inserito tutte le statue che incontrerete nel percorso, le più belle le scoprirete passo dopo passo e vi sentirete di nuovo bambini, vi sentirete con lo zainetto in spalla e forse una bussola nel taschino in procinto di partire per questa avventura al centro della terra tra creature visionarie e miti cristallizzati.

giovedì 4 agosto 2011

Spaghetti con fagiolini e tonno...quid pro quo

Ieri siamo andati ad un grazioso spettacolo di jazz in una delle meravigliose ville di Roma. Entrando dal grande cancello abbiamo visto saettare un piccolo animaletto peloso e Rossi che mi stava accanto con gli occhi sbrilluccicosi, mi si aggrappa al braccio e mi fa :
" Ma guarda che carinaaaaaa...una marmotta, Fa è lì la marmotta che tenera...".
Il piccolo pelosetto animale era chiaramente un topastro di campagna che a dire il vero era talmente tanto una palletta che mi sembrava uscito da qualche cartone animato, ecco tipo Ratatouille quello che faceva da assaggiatore. Così, sorridendo smorzo la cosa dicendo. "Bhè non credo sia una marmotta Rossi, del resto ci sono anche poche possibilità che sia uno scoiattolo vestito da topo".
Metà serata, com'è facile supporre finisce per avere come argomento di discussione le nostre avventure sui topi. La storia di A. ha la meglio su tutte. A. è fobico verso i topi, non riesce a starsene tranquillo se in casa c'è un topo. Fatto sta che un giorno nella sua graziosa casetta  romana al primo piano ne vede zampettare allegramente uno piccino piccino per il soggiorno. La sua reazione a quanto pare alla vicenda è stata fulminea : prima di aggranchiarsi per 9 ore sulla sedia nel soggiorno fa in tempo ad afferrare giornale e come arma contundente e cellulare.
Chiama prima i genitori che in quei giorni però sono in vacanza e che chiaramente non hanno la minima voglia di tornare per via di un topo.
Successivamente chiama la sorella che sta in Molise, che gli riferisce come sopra.
Così ad A. gli viene l'idea di chiamare i vigili del fuoco che la caserma sta lì a due passi, ma nel panico digita il 113 e balbettando dice alla centralinista
"C'è un topo sta nell'altra stanza..aiutatemi sono terrorizzato."
Dopo poco arriva la volante e i due poliziotti corrono da A. ormai madido di sudore nonstante sia Febbraio, vigile nel seguire i rapidi spostamenti dell'intruso.
"Dov'è?"
"E' lì nella stanza"
"Bene stia tranquillo si faccia indietro , ci pensiamo noi"
Così da film thriller si passò a tragicommedia quando i due poliziotti capirono che A li  aveva chiamati per un topastro e non per un topo d'appartamento. ..meravigliosi quid pro quo..


SPAGHETTI AI FAGIOLINI E TONNO



 
Spaghetti,
fagiolini puliti,
pomodori freschi,
cipolla,
aglio,
tonno naturale,
basilico,
sale iodato,
pepe nero macinato,
peperoncino,
olio extra vergine d'oliva

Lessare in abbondante acqua salata i fagiolini, quando sono già quasi cotti scolarne la maggior parte aiutandosi con il forchettone e metterli da parte. Nel frattempo preparare un soffritto in padella con olio extra vergine d'oliva, aglio, cipolla e un pizzico di peperoncino ( a vostro gradimento e abitudine). Una volta imbionditi aglio e cipolla spezzettare il pomodoro. Versate gli spaghetti utilizzando la stessa acqua di cottura dei fagiolini e aspettate che si cuociano.
Una volta che il sughetto si sarà un pò ritirato versateci il tonno e i capperi, mescolate piano aggiungendo un pò d'acqua o un cucchiaio di salsa se necessario e aggiungetevi i fagiolini scolati. A pasta pronta riservatevi un bicchiere di acqua della pasta e scolate bene tutto. Fate mantecare in padella a fiamma bassa aiutandovi con il bicchiere d'acqua di cottura. Servite con qualche foglia di basilico e pepe in tavola.

lunedì 1 agosto 2011

Zucchine grigliate del crudista...quando a cena ti ritrovi un crudista

G. è passato da carnivoro a vegetariano. Tutto nel giro di due mesi, due mesi da quando ha incontrato Taty la sua metà iraniana dai capelli neri come il carbone e dagli occhi di cioccolato. Era da un pò che non lo si vedeva in giro, così abbiamo organizzato una cenetta di rito nella mia piccola e colorata casuccia. Tutto bene, peccato che a mezz'ora dall'arrivo S. venuta ad aiutarmi nel  menù che prevedeva: insalatina di ceci, paella vegetariana e scaloppine di soia. decide di rispondere al cellulare. Era il caro  G. che voleva avvertirci che nel giro di due settimane lui e la cara Taty avevano sposato lo stile di vita del crudista perchè blabla bla bla.."Ci sono problemi?"
"Ma figurati .....esco un attimo a prendere la verdura nell'orto e in quattro e quattr'otto...!"
Ma quale orto che ormai sono le 20.15 e sto a Roma????

+++++ PANICO++++++++

Io crollo demoralizzata sulla sedia in un bagno totale di sudore, immersa dai fumi di vapore dei ceci bolliti che avevo preparato per girarli ad insalatina di aperitivo, S. sfoggia il suo migliore sorriso che voleva essere di speranza ma pareva piuttosto di amaro presagio. Niente panico, in fondo siamo studenti diamine, di quelli che quando la mela rinsecchisce la si mangia uguale magari cotta...mumble mumble mumble.. pensiamo cosa abbiamo all'attivo: 5 cazzotti ( tipici panetti romani), qualche zucchina, insalata, mango, olive verdi, carote. 
MENU "IT'S ARRANGIO TIME" bruschettine al volo piccanti, pomodori sott'olio, insalatona con mango e olive verdi e tadadadada:

ZUCCHINE GRIGLIATE DEL CRUDISTA


INGREDIENTI:

zucchine
mentuccia
olio evo
aceto
sale integrale
pepe verde
pepe nero macinato
aglio

Affettare le zucchine grossolanamente per lungo e passarle in una salamoia di olio evo, aceto e pepe macinato, poi scottarle in piastra bella bollente. Servirle con un battutto aglio, qualche lacrima di aceto,olio e pepe verde.

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