Sono uscita con T. a pescare, il mare era buono. Sui massi vicino al piccolo porto ci sono i cormorani e qualche gabbiano, silenziosi e austeri come creature di vedetta, a guardia dell'immaginario. Il mare è una tavola, puoi sentire il polpo che si avvicina e ti molla la lenza e qualche pesce che quatto quatto mordicchia l'esca e poi scappa via. Ho provato a fare qualche foto ma è difficile farne di decenti con la barca in pieno movimento.
Il mare credo aiuti a pensare, non tanto per il fatto di distarre l'attenzione, quanto di convogliarla in un punto preciso.
Sto imparando a pescare, pescare con la lenza, perchè in apnea lo faccio già e me la cavo abbastanza. T dice che lo reggo maledettamente bene il mare.
Mia madre era un'ottima pescatrice di ricci e polpi, nostante il nonno fosse contrarissimo per la posizione della famiglia e perchè in qualche modo non pensava si addicesse a sua figlia. Dico che era un'ottima pescatrice, perchè ora non ci va più.
La mia bisnonna era una vera e propria leggenda, almeno dai racconti che mi vengono all'orecchio.
Lei era di ottima e benestante famiglia, ma con vezzi decretati e sprezzanti di amabile irrazionalità artistica che la portavano a screzi alterni con il marito serioso e altero. La mia bisnonna G. si inoltrava in acqua, coperta dal lungo e ingombrante "vestito da bagno", con in bocca il coltello stretto tra i denti, poi placida si sedeva su uno scoglio a qualche metro dalla riva e cominciava a cercare tra gli incavi, solo con le mani. e con il coltello.
La mia bisnonna era una vera e propria leggenda, almeno dai racconti che mi vengono all'orecchio.
Lei era di ottima e benestante famiglia, ma con vezzi decretati e sprezzanti di amabile irrazionalità artistica che la portavano a screzi alterni con il marito serioso e altero. La mia bisnonna G. si inoltrava in acqua, coperta dal lungo e ingombrante "vestito da bagno", con in bocca il coltello stretto tra i denti, poi placida si sedeva su uno scoglio a qualche metro dalla riva e cominciava a cercare tra gli incavi, solo con le mani. e con il coltello.
Dopo pochi minuti, si rialzava tenendo a fagotto parte della gonna, dove aveva riposto il suo bottino di pesca, il necessario per una buonissima zuppa. Era una donna con una volontà forte come le pietre ed uno spirito leggero come l'aria.
Pesco e tiro su lentamente, penso se qualcosa, da una generazione all'altra, sia stata lasciata anche a me, il briciolo di un ricordo, una piccola particella di essenza.
POLPO CON SEDANO E OLIVE NERE
500 gr polpo
2 liomoni
1 bella costa di sedano
metà tazza di olive nere
origano
olio evo
sale marino
pepe
Lessare il polpo con non molta acqua ( mamma di Babette docet: "il polpo si cucina con l'acqua sua stessa") e se non è molto grosso i miei erano mezzanetti potete lessarlo senza stare ad ammazzarvi a tagliarlo a pezzetti prima perchè dopo la cottura risulta bello tenero.
Arrivato a cottura (fate la prova con la forchetta) scolate, fate raffreddare e tagliate a pezzetti, riponendoli in una coppa e aggiungendo le gustose olive nere. In una tazza bella capiente sminuzzate l'aglio poi un pò di origano l'olio evo e pezzettini di foglie di sedano. Andate ad aggiungere la costa di sedano tagliata a pezzi alla coppa con il polpo e le olive nere. Grattugiate la buccia di un limone e con l'altro ricavatevi delle fette a mezzaluna in modo da guarnire il piatto. Unire la tazza con il condimento e la buccia grattugiata e guarnire.
Ogni mezzaluna un ponte che colleghi un ricordo alla vita.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminabellissima la storia della tua famiglia di donne pescatrici.....tutte bravissime pescatrici.....
RispondiEliminaio non sono così brava... quando sto in mare a volte vomito.... ;)
splendido racconto e gustosa ricetta
RispondiEliminaun bacio
una storia sempre piena di significato e ricordi, sei una bella persona babette ed anche un 'ottima cuoca.
RispondiEliminaMi piace da impazzire il mare, i polipi da ragazzina li pescavo con le mani...in apnea...e così pure i ricci, che però prendevo per gli altri perchè a me non piacciono molto..... ma il polipo lo mangerei in tutte le salse!!!La tua ricetta è da copiare subito..baci e ancora tanti auguri di buon anno, ciao Flavia
RispondiEliminaLeggevo e vedevo il mare.....che bello!!!!!!
RispondiEliminaBuonissimo il polpo!!!!
Auguri!!!!!!!!!!!!!!!!!
babette tua madre mi piace sempre di più e tua nonna è ufficialmente entrata a far parte dei miei miti. La sua immagine con la gonna a fagotto e la zuppa dentro non me la leverò più dai pensieri...
RispondiElimina... ma il polpo... ha fatto qualche km dopo aver incontrato le olive?
@valepi: si si qualche chilometro l'ha fatto!:)
RispondiElimina@Eli: ma daiiii grandeeeee i ricci sono la mia passione;)
@valerio: grazie mille sono contenta che ti piacciano i miei intrecci di parole e ricordi ;)
Che bel post!
RispondiEliminala storia delle donne che usavano pescare
potrebbe essere un film.... La ricetta me la segno invece!
Buon Anno!
Barbaraxx
stupenda la storia delle pescatrici della famiglia, mi piace molto come scrivi e le ricette del tuo blog. ti scopro adesso e non ti mollo più, mi aggiungo ai tuoi lettori per non perderti di vista.
RispondiEliminaciao, a presto