Sono partita inforcando due cambi veloci nella piccola borsa da palestra, cappello tirato finchè scendeva, a coprirmi dal freddo intenso e dalle folate gelide che imperversavano alle sei del mattino. Sono partita in fretta per passare un we dalla mia storica amica, compagna di traversie universitare e non solo, fidata confidente e speciale amica R trapiantata nella città dei gigli. Guardavo i binari scivolare via, scaraventati dietro insieme ai miei pensieri, legati alle incertezze e alle domande sulla mia vita, sul colore del mio futuro. Ho circa sei ore di treno alle mie spalle, sei ore fino alla grande città per poi ripartire veloce e sentire ancora i grandi ulivi abbaiare alle mie spalle. E' Domenica mattina, il sabato alle nostre spalle ci ha lasciato due leggere occhiaie e tanta voglia di trastullarci ancora nel letto, al caldo, con le coperte fin sopra al mento. Un sottile raggio di sole spavaldo si fa largo dalla finestra dietro di me, si allunga e si stiracchia, accarezzandomi timidamente la guancia ancora intorpidita dal buon sonno. Quello classico dopo una giornata a camminare e stupirmi percorrendo viuzze nuove e palazzi incantati, quello che ti seduce dopo una serata di aperitivi accompagnati dai graziosi solfeggi delle puppini sister's e vaghi giri notturni tra chiacchere e racconti. Con fatica colossale cerco di aprire gli occhi, ma cocciuti non mi rispondono. La stanza di R fiancheggia la piccola e colorata cucina. Sento passi leggeri e movimenti sicuri armeggiare con mestoli e terrine. Sento profumi di limoni e di dolci prelibatezze a pochi metri dal mio letto. Cerco a tentoni il mio cellulare sulle coperte che mi immergono, ricordo di averlo usato e riposto alla meglio non lontano da me, lo trovo, segna le dieci e mezza, mattina inoltrata. Note di cioccolato si intrufolano nella stanza e mi solleticano il naso, c'è odore di vanigliati segreti, custoditi nel quaderno prezioso di Silvia P. coinquilina di R. e di risvegli dolci dolci come questa torta al cioccolato che sembrano una visione, accarezzata da un dolce strato di zucchero a velo e di ricette sussurrate..
Torta al Cioccolato di Silvia P.
INGREDIENTI:
150 gr di burro;
125 gr. di zucchero a velo;
4 uova;
200gr di cioccolato fondente;
1 c.no di fecola di patate
Imburrare la tortiera e spolverizzarla di pangrattato e metterla in frigo. Sciogliere il burro e il cioccolato fondente. Montare i rossi d'uovo con lo zucchero a velo e aggiungere piano il cioccolato fuso, il cucchiaio di fecola e i bianchi montati a neve.
Versare poi il tutto e cuocere a forno moderato 180° o 200°, a seconda del forno,per 25 o 30 minuti. Il dolce non deve cuocere molto per non perdere la sua caratteristica morbidezza! Ora non resta che spolverizzarlo di zucchero a velo e farla raffreddare per poi toglierla dalla teglia e servire tra gli occhi in trepida attesa dei commensali ! E vi assicuro che noi ci siamo dovute trattenere per non tuffarci sopra !:)
Arrancando guidata dal mio naso come un bravissimo segugio ho seguito concentrata quelle note di cioccolato e zucchero a velo e la vedo lì appena sfornata al ancora fumante al riverbero della luce, mi risveglio in contemplazione di questo fantastico dolce. Così affascinata, imploro Silvia di farmi sbirciare nel suo quaderno di ricette, per postare questa meraviglia nel mio blog
Mai colazione è stata così dolce..
baci fiorentini a tutti ;)