Mi scuso per essermi data alla macchia, ma ho passato dei giorni incasinatissimi, in cui il caldo fecondo di Roma certo non aiutava. A peggiorare di più le cose, ci si è messo il giallo della paletta riapparsa che ha risucchiato i pochi neuroni che m'erano rimasti indenni da st'afa maledetta.
Ma andiamo subito al punto.
Ma andiamo subito al punto.
Abito in un piccolo quartiere a sud di Roma, periferico e gioviale, pieno di verde e di persone parecchio simpatiche. Il mio palazzo ultimamente è oggetto di lavori, la ditta sta ricostruendo tutto l'ambiente esterno per farlo un pò più figo e forse anche più sicuro. Anche se a dire il vero, penso che la prima abbia pesato più della seconda motivazione nella riunione del supercondominio, visto che abito a piano terra e i marciapiedi sono stati rialzati troppo, tanto che se prima uno per entrare in casa mia dalla finestra doveva quanto meno saltare, adesso basta che s'allunga.
Da buona studentessa pigra e poco reattiva nelle faccende domestiche, avevo comprato qualche anno fa una paletta di quelle col manico lungo, quelle grazie alle quali non ti devi piegare per raccogliere la sporcizia. Certo, c'avevo speso dei soldi in più e al malefico e perbenista uccellino che ogni tanto mi gracchia contro, ricordandomi le mie malefatte gli avevo risposto che quell'acquisto era dovuto ad una questione di salute e risultato dell'appassionante applicazione dell'ergonomia alla mia vita quotidiana.
Solitamente paletta e scopa le ripongo nell'intercapedine tra il mobile della cucina e la finestra che dà sul cortile, perchè sono essenzialmente troppo pigra per portarle fuori sotto al porticato. Fatto sta che giovedì scorso, la mia ergonomica paletta sparisce nel nulla. Ora e dire che chi sta leggendo e conosce casa mia, sa che è un buco, piccola e tenera grotta in cui rifugiarsi, ma è davvero un buco, roba che se perdi un ago e non lo cerchi ti chiama lui, va a finire che ti salta addosso, ti si conficca tra i jeans o le scarpe, non si è mai perso nulla. Tranne la mia paletta.Chiedo anche a mio zio, che tra l'altro non pare preoccuparsi affatto della questione, occupato com'è a sistemare i bagagli in macchina per farsi una settimana al mare.
Da buona studentessa pigra e poco reattiva nelle faccende domestiche, avevo comprato qualche anno fa una paletta di quelle col manico lungo, quelle grazie alle quali non ti devi piegare per raccogliere la sporcizia. Certo, c'avevo speso dei soldi in più e al malefico e perbenista uccellino che ogni tanto mi gracchia contro, ricordandomi le mie malefatte gli avevo risposto che quell'acquisto era dovuto ad una questione di salute e risultato dell'appassionante applicazione dell'ergonomia alla mia vita quotidiana.
Solitamente paletta e scopa le ripongo nell'intercapedine tra il mobile della cucina e la finestra che dà sul cortile, perchè sono essenzialmente troppo pigra per portarle fuori sotto al porticato. Fatto sta che giovedì scorso, la mia ergonomica paletta sparisce nel nulla. Ora e dire che chi sta leggendo e conosce casa mia, sa che è un buco, piccola e tenera grotta in cui rifugiarsi, ma è davvero un buco, roba che se perdi un ago e non lo cerchi ti chiama lui, va a finire che ti salta addosso, ti si conficca tra i jeans o le scarpe, non si è mai perso nulla. Tranne la mia paletta.Chiedo anche a mio zio, che tra l'altro non pare preoccuparsi affatto della questione, occupato com'è a sistemare i bagagli in macchina per farsi una settimana al mare.
Così sola e senza paletta e Dio solo sa quanto per una donna sia importante una paletta, trascorro il grigio w.e. a cercare di ricordare se nel trantran di questi giorni per caso l'avessi gettata alla spazzatura. Che a ben vedere, sostenere una cosa del genere avrebbe voluto anche ammettere la necessità di aprire le pagine gialle e trovare il nominativo di uno bravo da cui farmi analizzare.
Poi, il lunedì mattina ormai rassegnata a comprarmene un'altra, spalanco la finestra, come faccio ogni giorno, lascio solo la tendina in modo che l'aria si cambi, vado a rassettare in camera il letto e sistemo la moca del caffè da mettere sul fuoco.
E' giusto il tempo di un secondo, mi giro e recepisco una certa novità, proprio sotto la finestra campeggia la mia ergonomica paletta, con un biglietto appiccicato sopra che oscillando recita "GRAZIE".
INVOLTINI ESTIVI DI ZUCCHINA E COTTO
Ingredienti:
1 zucchina verde
1 conf. di philadelfia
2 etti di prociutto cotto
menta fresca tritata
stecchini
ceci in salamoia
olio evo
sale iodato
vino
Tagliare a fette la zucchina e passarla in un battuto di olio evo, vino e sale, poi metterla sulla piastra e farla cuocere un pò, non tantissimo come se si dovesse arrostire. Una volta freddate prendere una fetta e spalmare sopra un velo di philadelfia e un pizzico di menta fresca tritata, poi adagiare il prosciutto cotto e arrotolare. Tenere fermo l'involtino con uno stecchino decorato con i ceci scolati.
La ricetta è freschissima!