mercoledì 26 ottobre 2011

Ricetta antica di cotognata e frutta secca...piccoli tesori

Mia madre è salita nella grande città per fare ordine nella microcasetta di Babette. A colpi di ramazza, grembiule, sacchi della spazzatura da riempire, cartoni di tutte le dimensioni impilate, scarsa attitudine negoziale, con gesti autorevoli e movenze perentorie comincia a buttar giù l'armadio e fare ordine.
E' questione di metodo.
Il metodo è uno strumento che permette di dare principio e senso ad una situazione complessa.
Il metodo di mia madre è drastico: per fare ordine, bisogna fare una cernita. E' una questone di priorità e non sono ammessi piagnistei.
Così casa è diventata mucchietti di vestiti ormai smessi o mai usati da dare ai poveri. Due sacchi da monito rimangono in silenzio, severi vicino alla porta d'ingresso. Frida si è nascosta sopra la scrivania tra il vocabolario di italiano e quello d'inglese, probabilmente teme anche lei di fare la fine la mia bellissima borsa nera con il profilo di vernice ormai rovinata  passata nel mucchietto pro caritas.
Poi tra mucchi di stoffe e vestiti ritrovo una vecchia sottana nera rubacchiata tanto tempo fa  dal vecchio baule di mia nonna. 
Qualche piccolo tesoro alla fine ci scappa sempre, come aprire la posta e  trovare la mail del blog di Picetto in cui mi faceva notare che non avevo ancora postato la ricetta della famosa cotognata.

COTOGNATA



1kg di polpa di cotogne biologiche
700 gr di zucchero
frutta secca a piacere
cannella
un limone
Pulire le cotogne dal torsolo e dalle eventuali zone nere senza sbucciarli. Fare altrettanto con il limone. Cuocere le cotogne a pezzi e il limone  con pochissima acqua nella pentola a pressione.  Una volta cotta scolare e passare al mixer o al passatutto. Pesare la polpa e versare con il relativo zucchero nella pentola scelta per la  cottura. Lasciare a fuoco spento riposare per una mezzoretta. Quest'operazione serve a far uscire il liquido di cottura della polpa senza l'aggiunta dell'acqua. Mettere sul fuoco e cuocere rimestando di tanto in tanto, facendo ben attenzione che lo zucchero non si attacchi al fondo.
Intanto tritare grossolanamente la frutta secca e tenerla da parte. La cotognata è pronta quando il volume si è ridotto notevolmente, allora si spegne e si  versa la frutta tritata, si mescola il tutto assieme alla cannella e si vanno a riempire gli stampi.
NB: per essere sicuri che la cotognata sia densa bene quando si toglie dallo stampo uso questa tecnica utilizzo lo spargifiamma e  da quando inizia l'ebollizione  rimesto sempre  a fuoco vivace per una mezzoretta . Conservare le forme in luogo fresco e ventilato.

Per la conservazione:
Avvolgere i vari pezzi in carta oleata e tenerlo in luogo fresco non necessariamente in frigo.


Con questa ricetta partecipo al contest





consiglio di gustare i coccolosi pezzi di cotognata con un buon yogi tea d'arancia e cannella, ne ho ricevuto uno comprato a Castroni con la camomilla più coccolosa del mondo !

venerdì 21 ottobre 2011

Il mio blog è a impatto zero


Vorrei segnalarvi l'iniziativa IL MIO BLOG E' A IMPATTO ZERO di Dove Conviene, sito per sfogliare online i volantini delle catene commerciali. Parte  della loro mission è quindi ridurre gli sprechi di carta , salvare gli alberi e contribuire anche a piantarne di nuovi. Da questa volontà nasce la  partnership con iplantatree iniziativa ecologica tedesca che ha già realizzato opere di riforestazione in diverse aree. Al momento, il progetto di riforestazione attivo al quale Dove Conviene partecipa, assieme a quanti vorranno sostenere l'iniziativa con i propri blog  è dislocato a Göritz e gli alberi che vengono piantati sono querce. A Göritz, presso Coswig (regione di Saxony-Anhalt), è in corso un progetto abbastanza importante, con la piantagione di 27,000 alberi su 3,4 ettari. L'area è un terreno soggetto a forestazione per la prima volta e si trova sulla strada B107, sulla destra appena prima di arrivare appunto al piccolo villaggio di Göritz.

Più blogger partecipano meglio è:
L'iniziativa IL MIO BLOG E' CARBON NEUTRAL di Doveconviene.it si ripropone di
ridurre le emissioni di anidride carbonica. Per ogni blog che partecipa un albero piantato, per ogni albero piantato si riducve l'emissione di anidride carbonica per circa un cinquantennio. E' davvero interessante come iniziativa anche perchè DOVECONVIENE  nn solo trasforma i volantini di carta in digitali, risparmiando sul consumo e spreco di carta, ma va oltre, cerca di fare effettivamente qualcosa.
Salva gli alberi e ne pianta di nuovi.



Secondo il Dr. Alexander Wissner-Gross, attivista ambientale e fisico di Harvard, un sito web produce una media di circa 0,02 g di CO2 per ogni visita. Assumendo 15.000 pagine visite al mese, questo si traduce in 3,6 kg di CO2 l'anno. Questa produzione è legata soprattutto al funzionamento dei server.  La Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) calcola che un albero assorba ogni anno in media circa 10kg di CO2. Noi consideriamo prudentemente 5kg l'anno per ogni albero.

PERCIò MIEI CARI FOOD O NON FOOD BLOGGER RIMBOCCHIAMOCI LE MANI E PARTECIPIAMO NUMEROSI ALL'INIZIATIVA!

Appena letta la mail ero contentissima e ho subito pensato che nel post avrei potuto inserire qualche bella foto di alberi. Una volta scesa giù mi sono armata di macchina fotografica e pazienza e ho vagato raminga tra le campagne.
 Una quercia nel Capo di Leuca c'è, si trova nei pressi di Tricase, la quercia vallonea, ma nulla ha potuto rispetto  ai superbi e fieri ulivi secolari....

La terra è rossa per il sole che la riscalda e in primavera si colora di tocchi impressionisti, un tripudio di campanelle, papaveri, calendula e malva.
Passare tra gli uliveti accompagnati dal canto dei grilli in lontananza, non può non lasciare uno strascico di incanto dietro si sè, te lo porti appresso come un fazzoletto di seta andato perduto e trovato inavvertitamente nel taschino interno di una borsa.
Il vento ti accarezza i capelli, le fronde cantano come arpe e tutto sembra possibile, ogni tuo desiderio, percorre le nervature di tronco portandosi  addosso storie di secoli prima.
Echi di tempi lontani, di storie sussurrate all'orecchio, di vecchi briganti e di uomini giusti, di semine e raccolte e di momenti giusti per ogni cosa.
Rimangono tenui tracce sotto le scarpe impolverate di polvere di amaranto, si perdono dietro di te e pure ancora rimangono, come baci sull'asfalto, come promesse tra ragazzi.
Eppure per magia anche dopo un acquazzone li puoi ritrovare ,lì dove ti sono caduti ancora per giorni come fossero un'eternità.
Passi in silenzio davanti ad un esercito di antichi guerrieri.
Vedi qualcuno caduto per  il tempo e il maledetto vento di tramontana, lo vedi a terra ma in realtà si sta rialzando, si appoggia alla colonna in pietra per non perdere terreno.
Un altro, poco distante, ha il passo più veloce ed è già oltre il muretto a secco, pronto per saltare, con il volto però guarda i compagni  alle sue spalle.
Così ti capita di pensare ai turchi e ti chiedi se anche loro non tremassero passando tra le schiere di quest'esercito possente di corteccia e fronda argentea come capelli di luna.



Così non rimane che aspettare un attimo sotto la grande fronda, all'ombra di una città lontana, nel cuore di una campagna che sembra dipinta da Matisse, fermarsi un attimo per pensare..




PS: Gli ulivi  nelle foto sono stati tutti fotografati nelle campagne tra Barbarano del Capo, Morciano di leuca   e Torre Vado.

lunedì 17 ottobre 2011

Fagottini leggeri di pollo e salvia... questione di linea..

Stamattina mi sono alzata con un cinghiale sullo stomaco. E a chi se lo sta chiedendo, no non era Frida, lei pesa 1 Kg e 200 gr, lei.. e 30,00 € lasciate al veterinario belloccio vicino casa.
Sono giorni che spremo le mie belle e paffute meningi, ipotizzando un piano decente per perdere qualche chilo. L'altro giorno  dopo aver passato una sessione in camera  lunga 5 ore sul cosa indossare, mettendo sotto sopra l'armadio e farfugliando cose del tipo :"oggi sò proprio brutta, ma chi è quella che dallo specchio mi guarda, io non la conosco e per non sapere nè leggere nè scrivere mi dissocio, mamma è proprio brutta, manco il trucco può fare granchè" alla fine esco arrivando ad un compromesso con indosso un look il cui tema era "alla meno peggio". 
Sto per girare verso la metro e appoggiati alla ringhiera due anziani giocano concentratissimi a scacchi, due altri lì vicino, invece, discorrono di massimi sistemi e linee calcistiche. Passo in fretta, con i tacchi che segnano la mia presenza e che mi dicono che arrivata in stazione porobabilmente  imprecherò per l'idea malsana di non aver scelto le scarpe da ginnastica o piuttosto quelle basse stile piadina. Rovisto nella borsa alla ricerca del mio biglietto che si perde inesorabilmente tra carte e scartoffie e uno dei due anziani oratori mi si pianta davanti, impedendomi il passaggio  e fa ad alta voce: " Vedi sò queste le donne belle, quelle formose, non quelle che li si vedono le ossa!" .
Io sgrano gli occhi e dalle pupille escono due saette che lo disintegrano dopo averlo pietrificato, non sapevo se urlare o disperarmi, lui stupito e capendo il pericolo che si corre a dire ad una donna la cosa sbagliata nel momento sbagliato, fa un salto indietro e si nasconde dietro l'amico.
Scendo nella metro, mi specchio sulla porta a vetri che al mio passaggio si apre e penso sorridendo:" Povera grassoccia sconosciuta non ti preoccupare che qualcosa da fare la troviamo và.." 
Da questa triste esperienza nascono:
1. la ricetta FAGOTTINI LEGGERI DI POLLO E SALVIA
2. l'esigenza di istituire nel piano spesa mensile la voce in uscita  45,00 € per RECUPERO AUTOSTIMA in palestra ;)

FAGOTTINI LEGGERI DI POLLO E SALVIA



INGREDIENTI:

2 fette di fesa di pollo
3 cucchiai di pangrattato
sale marino iodato
6 o 7 foglie di salvia fresca
pepe nero
stecchini piccoli
carta da forno
(olio evo se si desidera)

La ricetta è velocissima. Si tagliano le fette di pollo a pezzettoni, si girano nel pangrattato da tutt'e due le parti, poi si mette al centro una foglia di salvia e si piegano le due estremità con lo stecchino. Si procede così per tutti i pezzi ricavati dalle due fette di fesa.
Si prende una teglia si sistema la carta da forno e si poggiano i fagottini, un pizzico di sale iodato sopra e pepe nero e si mette il forno al massimo. Una volta riscaldato la teglia  va nel comparto medio, in modo che non si bruci, soprattuttos e non si mette olio. La ricetta originale è senza l'utilizzo dell'olio, escono croccantissimi si può vedere in foto, se si desidera comunque lo si può mettere.

giovedì 13 ottobre 2011

Pesce tonnato..O TORNATO a seconda..

Chiedo venia a tutti, mi cospargo  il capo di cenere per la vergogna e un pizzico di imbarazzo per essermi assentata così a lungo, a dire il vero sia bussola che valep solevano fare la voce della coscienza del mio blog tramite faccialibro. 'Nzomma, non è proprio colpa mia, no, no è stata quella dannata invasione di cavallette a non avermi fatto aggiornare il mio blog.
Detto questo, ora sono qui.
Sono tornata da poco a Roma, mia sorella è convolata a nozze, io sono felice perchè ho la mia bella microcasetta tutta tutta per me a prova di nottate con amiche a parlare del più o del meno, di un buon calice di vino con in camera la voce di Billie Holiday che canta Summertime o Blue moon mentre la signora D. dal piano superiore scuote la testa, della mia gatta nera Frida che zompetta e mette nel caos quel poco che ordino ...
E' un ottobrata strana, il cielo di Roma riscalda e lusinga, si pensa a qualche corso nel tempo libero, si ricorda il mare e l'estate appena trascorsa leggendo un buon libro al parco qui vicino, ci si iscrive in palestra e ci si tuffa nell'amato pilates per scaricare nervi e muscoli contratti..
Mi sento un piccolo pesce to(R)nnato da un lungo viaggio che nuota in questa città colorata, felice quanto conviene, leggera forse, curiosa tanto..

PESCE TONNATO


Ingredienti:

6 patate a pasta gialla
sale marino
sottaceti
2 scatole di tonno sott'olio evo
pepe
salsa al salmone
patè di olive nere
capperi
olio evo
oliva nera
pangrattato
prezzemolo
aglio 1 spicchio

E' una ricetta freschissima. Lessare le patate, schiacciarle con lo schiacciapatate o chi ha come me una cucina a cui mancano i sette lamenti usare una forchetta, sarà pure poco chic ma il suo lavoro lo fa uguale.
Tagliuzzare i sottaceti, io ho usato le verdurine a julienne e la giardiniera, impastarli con le patate e il tonno, unire uno spicchio d'aglio a pezzetti piccoli e il prezzemolo tritato e i capperi. Se rimane troppo morbido aggiungere all'occorrenza del pangrattato, io lo faccio sempre. Impastare bene con olio extra vergine d'oliva.
Improvvisarsi artista e con spirito michelangiolesco riprodurre un pesce direttamente sul vassoio da portata, guarnirlo con uno strato di salsa al salmone venature di patè di olive nere, per la bocca una strisciolina di peperone sott'aceto a julienne e per occhio un'oliva nera.
E' uno di quei piatti che conviene fare il giorno prima per quello successivo, ha bisogno di rassettarsi in frigo, in modo tale che i profumi si leghino bene tra loro.
partecipo al contest di pane e olio:


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